Un altro romanzo giallo? Con un altro commissario? Se ne sentiva la necessità? Il problema è che la necessità la sentiva lui: il commissario Quintavalla.
Una notte mi è venuto a trovare e mi ha raccontato la sua storia. Comincia a sentire il peso degli anni e dei suoi problemi. Ha cercato nel lavoro sollievo alla sua solitudine, ma non sopporta più la stupidità che si va diffondendo come un’epidemia. L’incontro con un barbone, durante l’indagine sull’omicidio di un magistrato, lo ha portato a riconsiderare tutta la sua vita.
Alla fine mi ha detto: «Sono anni che aspetto che qualcuno si interessi alla mia storia. Per cui ho deciso di raccontarla a te.»
Io non ho fatto altro che trascriverla.